Dettagli e descrizione
Hai mai sentito parlare dell’oro di Sant’Antioco? Se la risposta è no, rimediamo subito, facendoti conoscere questo gioiello dell’isola, lavorato dalle mani fatate dei nostri artigiani. È estremamente raro e proviene dalle profondità marine! Vuoi sapere di cosa si tratta? Parliamo del bisso, la “seta del mare”, un filamento ricavato dalla Pinna Nobilis, il più grande bivalve presente nel Mar Mediterraneo, attualmente specie protetta. Questa preziosissima fibra, una volta lavorata, assume i caratteristici riflessi dorati e scintillanti che la contraddistinguono e la rendono così unica e rara.
Se vuoi avere qualche nozione in più sulla storia di questo materiale, devi sapere che è stato di estrema importanza il contributo del Maestro Italo Diana, che nel secolo scorso presso la sua scuola di tessitura ha dato vita a manufatti di impareggiabile qualità e bellezza, permettendo la trasmissione nel tempo di tecniche tradizionali di filatura e tessitura. In paese ci sono ancora artigiani dalla mani sapienti capaci di lavorare il bisso, ottenendo capolavori di inestimabile valore.
Non solo bisso
E se pensi che sia finita qui, non è così! Sant’Antioco conserva un’eredità importante anche in altre lavorazioni, come l’intaglio del legno, con l’antica scuola antiochense di Giovanni Cossu. Molto particolare è anche l’arte dell’intreccio di canne e giunchi, da cui nascono le tipiche crobededdas e parineddas, contenitori profondi i primi e bassi e arrotondati i secondi, non mancano i tipici cestini detti is carteddus. Puoi ammirare questi manufatti ancora oggi e presso il museo Etnografico, puoi toccare con mano la vita autentica delle famiglie antiochensi di un tempo.
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Via Roma 47, Sant’Antioco SU
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