“Su Magasinu de Su Binu”, il Magazzino del Vino: è questo il nome storico di questo affascinante edificio tipico, risalente al XVIII secolo. Impossibile non rimanere affascinati dalla vastissima collezione di attrezzi e oggetti tradizionali, che raccontano mille storie diverse di vita quotidiana dei nostri genitori e antenati.
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Informazioni sul luogo
Dentro il Museo Etnografico puoi vivere un mondo molto diverso da quello attuale: un mondo in cui ogni cosa viene realizzata a chilometro zero, dagli attrezzi in ferro del fabbro, utili per tutti i lavori quotidiani, ai mobili in legno intagliati, ai cestini di giunco, alle stuoie e borse intrecciate con le foglie essiccate di palma nana.
Ogni attrezzo e oggetto ha il suo nome tradizionale in lingua sarda: ad esempio “sa scifedda”, un grosso catino in terracotta utilizzato per impastare il pane o preparare “sa fregula”, la pasta tradizionale sarda che puoi gustare nei nostri ristoranti, oppure “sa prencia”, il torchio per l’uva dal suono inconfondibile.
Al Carignano del Sulcis, il vino tradizionale di questa zona, è dedicato un ampio spazio, dove si trovano tutti gli utensili che servivano per la coltivazione della vite e la produzione in vino.
Proprio qui, nel “Magasinu de su Binu” si produceva e si vendeva l’apprezzatissima bevanda, dal gusto deciso e inebriante, che ancora oggi è immancabile sulle tavole degli antiochensi.
Importantissima per la tradizione di Sant’Antioco è anche la tessitura del bisso, un prezioso filamento ottenuto da “is naccherasa”, le nacchere, ovvero gli esemplari di Pinna Nobilis che in passato erano numerosissimi nei bassi fondali della laguna.
Potrai ammirare gli artisti del Bisso all’opera in una delle prossime tappe dell’Itinerario Maestrale.
Link utili
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Info e prenotazioni
Tel. 3890505107
www.visitsantantioco.it/blog/vollaggio-ipogeo