Una guida d’eccezione, un profondo conoscitore dell’isola ci accompagnerà alla scoperta delle spiagge, svelando aneddoti e particolari, consigli su come e quando viverle. Lui è Carlo, il bagnino più famoso dell’isola, ha prestato servizio nelle nostre spiagge, amante della cultura del mare e della storia isolana.
Prima di iniziare intendo fare una piccola premessa: conosco quest’isola come le mie tasche ma non per questo mi sono mai stancato di lei. Tanto meno di raccontarla ai più giovani, ai villeggianti che mostrino interesse, ai residenti affamati di storia nostrana. Conoscere e custodire l’identità della nostra terra, farla conoscere e divulgarla, è un esercizio che aiuta a guardare meglio al futuro. Ma non voglio annoiare nessuno, sia chiaro. Il mio intento è uno solo: raccontare tutto tondo questo magnifico luogo. Spero di riuscirci o, perlomeno, questa è la mia umile missione. Quest’isola stupenda regala atmosfere uniche. Ogni giorno diffonde in base ai venti il suo caratteristico profumo: quello della macchia mediterranea. Ma sa anche di mare, poiché da esso è custodita ed è proprio da qui, dalle sue affascinanti spiagge, che intendo iniziare il mio racconto.
Carlo




Coste sabbiose, da Is Pruinis a Co è Cuaddus; rocciose da Capo Sperone a Cala Lunga. Sabbia fine e ampie spiagge sono quelle di Maladroxia e Co è Cuaddus. Cala Lunga compresa. Da quest’ultima fino al Nido dei Passeri la morfologia costiera è invece a falesia. Un incanto di sabbia chiara alternata da diverse insenature e calette semisconosciute. Ma di questo aspetto parleremo più in avanti. Ora vorrei accennarvi esclusivamente delle incantevoli spiagge qui presenti, per cui ora ci addentreremo lungo la costa est.
Is Pruinis
Partendo dalla prima, quella più vicina al centro abitato e per questo raggiungibile in auto o in biciletta in pochi minuti: la spiaggia di Is Pruinis. Ancor prima delle prime costruzioni edili, a causa di correnti generate da venti impetuosi si assisteva, proprio in questa zona, al verificarsi di importanti vortici di sabbia. Inoltre il transito frequente di bestiame incrementava questo “polverone”. Ed è proprio da polvere che prende il nome questa località, la cui spiaggia grazie al suo basso fondale è ideale per le famiglie, dunque per i bimbi che possono serenamente giocare in acqua. Priva di servizi per i bagnanti, dispone però di una buona porzione di spiaggia riservata agli animali, il che per gli amanti degli amici a quattro zampe è assai vantaggioso. Is Pruinis è comodità sia in termini di spazi che come facilità d’arrivo, ma cela anche un frangente storico accaduto proprio qui. Difatti, nella mattina del 16 ottobre 1815, mille corsari giunti a bordo di modeste scialuppe presero d’assalto la spiaggia per poi procedere verso il centro abitato creando scompiglio e tensione fra gli abitanti. Da questo sbarco nacque una cruenta battaglia in una data passata alla storia per le gesta eroiche del prode Efisio Melis Alagna (ma questo è un capitolo che merita una narrazione a sé) ed è curioso per chi intende recarsi qui pensare che queste acque siano state teatro di uno scenario suggestivo e cruciale per la storia antiochense.






Su Forru a Macchina



Proseguiamo il nostro cammino e non molto distante troviamo Su Forru a Macchina, chiamato così per la presenza di un forno a foggia di torre per la cottura del calcare, dal quale si otteneva la materia prima per fare la calce. Piccola curiosità: in questa precisa zona si installavano le fornaci poiché offriva il vantaggio della buona qualità del calcare, la disponibilità di una discreta qualità della legna da ardere (ovvero il lentisco) e la possibilità di accesso con i carri, trattandosi di zona impervia. Si narra che l’intento del costruttore fosse quello di ammodernare i vecchi forni ormai obsoleti. Ma non ebbe fortuna. I resti della costruzione sono comunque ancora lì, a suggellare il passato. Scusate, come spesso accade mi sono fatto rapire dalla storia di questa terra! Torniamo a noi, dunque: a Su Forru a Macchina non ci sono né chioschi né strutture ricettive, ma anche in questo caso la vicinanza al paese e il basso livello dell’acqua le attribuisce una certa fama in termini di praticità. La vegetazione attorno la rende una nicchia selvaggia e autentica, riservata e tranquilla. Merita di sicuro una visita, anche sulle due ruote.
Su Portixeddu









Il nostro percorso costiero non si arresta ed è così che giungiamo ad una piccola perla incastonata fra sabbia e ciottoli: Su Portixeddu. Chiunque giunga si trova dinanzi agli occhi un piccolo paradiso ripartito in più insenature, raggiungibili per discese a mare selvagge e che danno l’idea della natura accessibile e caratteristica. Neanche qui sono presenti servizi e strutture: siamo in un’oasi che fa della cristallinità delle sue acque e delle sue spiaggette “nascoste” i suoi punti di forza. Nell’ultima di queste delle scalette costruite sulla roccia conducono alla spiaggia partendo da un’imponente casa ora disabitata che s’affaccia sul mare. In questa località inoltre è impossibile non notare una costruzione che dal mare un tempo punto di imbarco della pietra di calcare impiegata per ottenere la ghiaia necessaria alle strade quando erano “bianche”. L’avvento della bitumazione l’ha poi col tempo relegata al disuso. Su Portixeddu, il “piccolo porto” nella sua traduzione letterale, è un incanto per gli occhi, ristoro per l’anima, connessione con gli elementi naturali. Per questioni prettamente estetiche probabilmente ambisce ad essere la località balneare più affascinante. Ma non sarò di certo io a giudicare o ad attribuir medaglie: io sono solo un vecchio che ama divulgare, un cicerone senza titolo ma pieno di passione, un uomo attempato che dalle bellezze della sua isola attinge energie positive. Va bene, stop con il romanticismo: andiamo avanti.
Su Portixeddu Accuau ( Le Vasche )






Maladroxia








Il viaggio continua e si approda a Maladroxia che rappresenta, a detta dei più, il gioiello più completo del panorama costiero antiochense. È bandiera blu, frazione in parte abitata nei periodi invernali e meta letteralmente presa d’assalto in quelli estivi: natura e strutture qui convivono in armonia. La presenza di hotel, case vacanza, chioschi, punti di ristoro, strutture balneari ed un vastoparcheggio consentono ampie soste ma anche di soggiornare per lunghi periodi o trattenersi per degustare pietanze nostrane a due passi dal mare. Kitesurf, immersioni, snorkeling e la vela sono alcuni dei passatempi sportivi che si possono praticare in questa meravigliosa spiaggia. Tornei giovanili di calciotennis e beachvolley si susseguono durante l’arco dell’estate. Ma c’è una chicca non secondaria che attribuisce a questo luogo un valore aggiunto: la presenza di sorgenti sottomarine di acqua termale a pochi metri dalla riva. In antichità fra i primi a sfruttarne gli innumerevoli benefici furono i Romani, poi pian piano divenne uso comune usufruire e beneficiare delle saune e cure termali naturali. I pescatori che un tempo là ci abitavano per tutto l’anno l’andavano a raccogliere con i secchi per portarla in quelle che allora era minuscole abitazioni, il loro era un via vai notturno illuminati dalla luce delle lampade a carburo, fra reti buttate a mare e voci impastate di sapiente memoria. Ancora adesso chi passeggia può notare sul fondale l’affiorare di piccole bollicine e scavando leggermente con il piede sentirne il calore. Curioso, non trovate? Chi giunge a Sant’Antioco non può non visitare Maladroxia. Il perché lo scoprirete una volta giunti lì. Magia pura.
Co è Cuaddus






Nella pacifica e simpatica diatriba sul titolo di spiaggia più bella dell’isola siaggiunge prepotentemente la suggestiva Co è Cuaddus, vasta lingua di sabbia chiara (ma è facile trovare anche tratti di litorale con porzioni più scure) ripartita in due spiagge. Nella sua prossimità dispone di un ampio parcheggio, vegetazione alta che le fa da mantello e le cinge le spalle. Qui troviamo chioschi e una struttura balneare ben fornita. Come dicevo la spiaggia si divide in due parti: la prima più ampia e la seconda più piccola e stretta. Paesaggisticamente parlando, dall’alto Coaquaddus offre una veduta con pochi eguali. Nelle giornate di bonaccia lo specchio azzurro si staglia per grandi lunghezze, pare immobile, dando modo di poter ammirare il colore cristallino delle sue acque. Il suo nome tradotto in italiano sarebbe “coda di cavallo” per via della sua morfologia che ne ha ispirato appunto il toponimo. Chi giunge su strada ha come un abbaglio nella vista a primo impatto: una cartolina dai colori accesi che rimane impressa nel cuore. Chi giunge via mare riceve una carezza dalla natura e dal vento: trova un’oasi suggestiva che offre il benvenuto con le sue sublimi sfumature cromatiche. Co è Cuaddus è un incanto, a lei ho affidato molte preghiere, numerose riflessioni. Mi ha sempre risposto: le sue onde hanno una voce bellissima.
Turri









Veniamo a Turri, superba e sublime spiaggia nonché località di pregevole raffinatezza, sa indossare una doppia veste: sabbia o ciottoli, dipende dalle mareggiate. È una baia incantevole che si sviluppa a valle di un promontorio roccioso sul quale svetta una antica torre di origine spagnola eretta nel 1757 con funzioni di avvistamento e di allarme. Il suo nome deriva da qui. Questa spiaggia oltre alla limpidezza del suo mare racchiude con sé un valore storico. Infatti i bagnanti che voltano lo sguardo dal litorale verso la torre possono rivivere ciò che un tempo questa costruzione ha significato. Da lassù infatti si avvistavano le incursioni dei corsari che proprio da quello stesso splendido mare giungevano con l’intento di colonizzare l’isola. Magnificenza ma anche suggestione storica: questo è Turri. Chi giunge sul posto, ancor prima di avviarsi alla discesa rocciosa che conduce al mare, si sofferma qualche istante dall’alto del parcheggio selvaggio e scatta qualche foto in direzione dell’orizzonte. E chissà se qualcuno riflette sul fatto che quella stessa veduta, ora solo goduria per occhi e spirito, un tempo ha significato anche pericolo e tensione. Ragionamenti di un vecchio, lo so. Ma è accaduto davvero!Nuotare fra le acque di questa spiaggia è libertà assoluta, limpidezza e trasparenza generano un senso di autenticità e fortuna. La spiaggia di Turri è una risorsa assoluta, un vanto estremo, chi la osserva da forestiero quasi subito pronuncia sempre: “caspita!”. L’ho sentito io, giuro. Anziano sì, ma bugiardo mai.
Cala Sapone






Anche giungendo a Cala Sapone le esclamazioni di stupore non si fanno attendere. Ci portai degli amici diversi anni or sono e mi dissero, una volta arrivati e di primo acchito, una roba che somiglia a: “ma stai scherzando?”. Piccola digressione, giusto per intenderci sul calibro del luogo, scusate. Allora, Cala Sapone è una baia incantevole: sabbia con tinte pagliuzzate di rosa, piattaforme rocciose lisce e accomodamenti. A causa delle correnti marine che generano onde che si abbattono sugli scogli si formano spettacolari giochi di spuma che ricordano la schiuma generata proprio dal sapone e qualcuno afferma che il suo nome derivi proprio da questo effetto naturale e coreografico. Poi per dirla tutta qualcun altro afferma anche nelle vicinanze della baia si trovasse un’antica miniera dov’era presente terra argillosa saponaria con effetto detergente. Le fonti reali non certificano mai a pieno le dicerie popolari e per queste chi vive qui si affida spesso alle leggende. E la magia di certi luoghi dipende anche da questi aspetti romanzati, non trovate? Dunque, si diceva: a Cala Sapone possiamo trovare fondali profondi per gli amanti delle immersioni e della pesca subacquea, camping attrezzati nelle vicinanze, alberghi, chioschi e punti di ristoro. Qui si affacciano ancora le vestigia di una vecchia tonnara che si vuole di origine romane, ripristinata nei primi anni del ‘900. Ogni spiaggia isolana custodisce antichi frammenti della storia passata, un valore aggiunto che dona a ciascuna un particolare e misterioso fascino. Cala Sapone è anche tramonti di fuoco, cocktail e calici di rosso quando viene la sera, chitarre e canti al calar del sole. È il giorno che non finisce, l’emozione di una spiaggia unica che continua.
Cala Lunga






Cala Lunga, profonda insenatura nella quale si riversa il rio Triga e dove termina Sant’Antioco e ci si avvia per Calasetta.L’ingresso con le alte canne significa natura, lo scenario che si presenta è ampio e suggestivo, la scogliera è ripartita ai suoi lati e la abbraccia. Troviamo un chiosco che spesso organizza serate in festa, la luna è la luce che fa atmosfera, il panorama all’orizzonte è di quelli da sogno ma che si osserva ad occhi aperti. Lungo fiordodal quale deriva il nome, mare dalla variante policromia fra turchese e smeraldo (delle volte torbida per il lento ricambio dell’acqua), sabbia ocra e di frammenti di corallo e conchiglie,rocce e scogli in ambedue i lati. Cala Lunga è relax, induce calma, il ritmo frenetico della quotidianità può placarsi. Ginepri, lentischi e rosmarino sono i suoi monili, snorkeling, immersioni e pesca subacquea i passatempi preferiti di chi la frequenta. È un tantino distante dal centro abitato di Sant’Antioco ma io adoro questa spiaggia e dalla sua scenografia mi faccio ispirare. Spesso mi reco poco prima dell’imbrunire, porto con me un taccuino, appunto le sensazioni del momento, faccio miei i suoni delle onde che lambiscono la battigia, affondo i piedi nella sabbia come fossero radici e mi sento a casa. Questa spiaggia ha un ecosistema molto fragile, ma ha forte carisma. Assolutamente da vivere.
Un tuffo nel blu, il silenzio degli abissi, le onde che si infrangono sulle scogliere, i tuoi passi sulla sabbia. Se la tua vacanza ha questo sound ti consigliamo di dare un’occhiata alla parte più blu di Sant’Antioco.